Dopo la sesquipedale mazzata che i lavoratori britannici hanno riservato all'opportunista Corbyn e a tutta la congrega di trotskisti e blairiani che gli va dietro, rifiutandosi di votare quel programma di vuote ciarle e speculazioni sul niente quando nei fondamentali si ribadiva fedeltà a NATO e perculamento della volontà degli inglesi chiedendo un secondo referendum, la sinistra è in lutto.
Perché, diciamocelo, questo era ormai l'ultimo cavallo vincente su cui puntare. In UE tutti i riformisti, con la loro pietosa moderazione e tendenza al sotterfugio e al compromesso, sono stati fatti a pezzi. Podemos, Melenchon, Linke, subiscono batoste una dietro l'altra, con la notevole eccezione del Partito del Lavoro del Belgio che è un ex partito comunista ma con tendenze sempre più socialdemocratiche. Ma nessuno come i confusionari trotskisti e centrosocialari della sinistra radicale aveva riposto così tanta fiducia nelle potenzialità taumaturgiche del vecchio leader inglese, se non per rimanerne poi delusi.
Esatto, perché a sinistra che si taglia le palle, segue destra che ne approfitta. Ormai è un copione collaudato, un spettacolo ripetuto e già visto, fino alla noia. Ecco, il sinistro corbynita è quello che assistendo a questi tediosi polpettoni televisivi, rimane ogni volta stupito che l'assassino è il maggiordomo.
Il più indicativo dei piagnistei è il seguente.
Sinistra Classe Rivoluzione
"Il Partito laburista si sarebbe dovuto mantenere sulla posizione del 2017 e spiegare che, su base capitalista, stare dentro o fuori dall’UE non avrebbe fatto alcuna differenza. La classe operaia continuerà ad essere sfruttata e oppressa fino a quando non abbandoniamo il capitalismo e cambiamo alle fondamenta la società su basi socialiste."
Notizia del giorno. Quinta colonna complottista blairiana o meno, Corbyn è un socialdemocratico, dunque non vuole minimamente uscire dal capitalismo. Per questo tentenna così tanto sull'UE, un comunista direbbe chiaro e tondo che bisogna uscire dall'UE mobilitando le masse popolari e uscendo dal capitalismo. Un socialdemocratico, invece, è sempre molto in confusione perché non sa se riformare l'UE o il capitale nazionale, e per sicurezza non li riforma entrambi.
Tralasciamo poi la confusione massima sul problema dell'UE. Le masse popolari vanno guidate a viva forza contro i banchieri, i burocrati e l'alta finanza di Bruxelles, se c'è qualcosa che Corbyn doveva fare non è spiegare che "tanto non fa alcuna differenza" ma che semmai Johnson fa il gradasso ma poi si inchina a Bruxelles e fa passare un accordo che mantiene tutte le bruttute del Mercato Unico Europeo. Insomma, un'inculata. Ma invece abbiamo Corbyn che ci dice che l'UE tutela l'ambiente e i diritti dei lavoratori. Ma vaffanculo!
Semmai i nostri compagni ci dovrebbero spiegare in che modo Corbyn, se non attraverso tante belle parole, sia capace di risolvere i problemi che affliggono le masse popolari inglesi. Perché se critichi un'illusione per favorirne un'altra, si passa semplicemente dalla padella alla brace. In che modo Corbyn potrebbe invertire le misure di austerità stando dentro la NATO, riportando l'UK dentro l'UE, senza la benché minima critica al capitalismo ma anzi impostandosi su un blandissimo riformismo? Perché alla fine non c'è più illuso di chi crede che gli altri siano illusi.
Frase preceduta dalle accuse standard di tradimento alla quinta colonna blairiana. Verrebbe da chiedersi: ma se mezzo partito attacca continuamente Corbyn e invoca lo sterminio degli antisemiti annidati nel partito, che diavolo potrebbero fare al potere? A sto punto a Corbyn converrebbe farsi un partito suo piuttosto che insistere dentro un partito filo-borghese e padronale. Chiaramente no, perché Corbyn è ormai abituato da quando sta nel Labour a buttare al cesso le sue prese di posizione nel nome della "unità" del partito, come ha sempre fatto. Lui ha sempre continuato a prendere lo stipendio da parlamentare quando il suo partito faceva le peggio porcate. Perché Corbyn non è il grande rivoluzionario che i sinistri si sono immaginati, ma è un intrigante come tutti gli opportunisti, tendente al compromesso col grande capitale. Nel frattempo i blairiani se ne sbattono le palle dell'unità e cacciano tutti i non-allineati a Israele e Sua Maestà.
"Il Marxismo è lungimirante. Analizza i processi nella loro interezza. La storia non segue un linea retta: il periodo attuale ha un enorme volatilità e il centro politico sta sparendo. Questo riflette una crisi profonda del sistema capitalista."
E' chiaro come il sole che i nostri compagni allora non sono marxisti, perché hanno la stessa lungimiranza di un pesce rosso.
Ecco qua, abbiamo ottenuto la teoria politica opportunista nella sua interezza. Poco poco, piano piano. Gradualismo. Diamo un colpettino a sinistra fino a quando il capitalismo non crolla. Peccato che il capitale è talmente forte che ti da una mazzata che ti riporta tutto indietro. E se non resisti vieni schiacciato. Però un colpetto alla volta.
"La classe operaia, bloccata dal fronte politico, tenderà a guardare verso il fronte della lotta nei luoghi di lavoro. Ciò lo vediamo già con le lotte dei lavoratori delle poste e ferrovie. Lavoratori e giovani entreranno in azione nei luoghi di lavori e nelle piazze."
E poi passerà il Labour a pigliare tutto con qualche vuota promessa e di queste manifestazione non si farà niente. E i nostri compagni daranno battaglia per le future elezioni. E i nostri oracoli si strapperanno le barbe bianche e canute.
A parte l'infantile esagerazione del termine "rivoluzioni", dato che si tratta di primi vagiti da organizzare meglio, ma paragonare paesi dove si crepa di fame al centro della finanza mondiale è quantomeno ridicolo. Ai bambini le illusioni e le sciocchezze di perdonano, compagni quanti anni avete?
Finalmente una frase sensata. Infatti i nostri non hanno né chiarezza, né analissi di classe, né una voce marxista. Se vogliono gli posso fornire se non altro una voce, con cui mandarli a quel paese!
Il requiem per l'intelligenza è appena stato suonato.
Ma veniamo ad un altra questione. Infatti una parte delle organizzazioni opportuniste italiane e dei confusionari come questi qui sopra, ha condiviso il discorso di Corbyn successivo alla sconfitta. Prendiamo quello condiviso da quelli più patetici e senza speranza, Rifondazione Comunista.
Citiamo alcune parti del discorso di Corbyn, che sebbene espresso nella maniera più patetica possibile, da cane bastonato, non lascia intravvedere la benché minima autocritica.
"La polarizzazione del paese rispetto alla Brexit ha reso tutto più difficile per un partito con un forte sostegno elettorale da entrambe le parti. Credo che abbiamo pagato un prezzo per essere visti da alcuni come un tentativo di superare le divisioni o di ripetere il referendum."
Ma veniamo ad un altra questione. Infatti una parte delle organizzazioni opportuniste italiane e dei confusionari come questi qui sopra, ha condiviso il discorso di Corbyn successivo alla sconfitta. Prendiamo quello condiviso da quelli più patetici e senza speranza, Rifondazione Comunista.
Citiamo alcune parti del discorso di Corbyn, che sebbene espresso nella maniera più patetica possibile, da cane bastonato, non lascia intravvedere la benché minima autocritica.
"La polarizzazione del paese rispetto alla Brexit ha reso tutto più difficile per un partito con un forte sostegno elettorale da entrambe le parti. Credo che abbiamo pagato un prezzo per essere visti da alcuni come un tentativo di superare le divisioni o di ripetere il referendum."
E' il mantra di tutti gli opportunisti e specialmente di Corbyn che bisogna "unire, invece che dividere". In questo discorso non c'è un briciolo di analisi di classe, di contraddizioni. Solo vuoto irenismo. Fra l'altro, bisogna notare come i conservatori sono stati molto più astuti nel riuscire a superare queste divisioni, avevano anche loro divisioni sulla Brexit ma sono riusciti a metterle da parte. Corbyn invece per tenere insieme due posizioni inconciliabili è rovinato brutalmente. E gli sta bene.
Questo discorso, che fa gridare di gioia gli opportunisti nostrani, abituati a farsi truffare in governi col PD, non è altro che un pietoso flatus vocis. Quale rappresentanza c'è nel Labour della classe lavoratrice? Il Labour è un partito opportunista, dominato e tenuto in pugno da oligarchie finanziarie che non vogliono cedere di un millimetro il loro potere. Gli stessi parlamentari prima vicini a Corbyn stanno brigando per silenziare anche quei due pietosi programmi socialdemocratici che il vecchio inglese ha portato nel partito. E' il caso di John McDonnell, che ha imposto a Corbyn di cambiare idea sulla Brexit. Insomma, altro che partito della classe lavoratrice! Al limite il Labour è il partito della aristocrazie sindacali, quelle che ingannano i lavoratori prospettandogli miglioramenti impossibili all'interno del sistema.
Attacchi senza nome, senza volto. Un discorso accondiscendente, per nulla scomodo, che non fa nessun nome. Gli unici sul banco degli imputati sono Trump, Johnson e qualche generico miliardario. Il resto delle contraddizioni scompare. Tutto nel nome della "unità"!
E con questa invocazione a là Ernest Bloch, il discorso si conclude. Un discorso assolutamente vuoto e inconcludente, che ha fatto gridare di gioia i confusionari e gli opportunisti nostrani. Dato che l'inconcludenza e la vuotezza richiama altra inconcludenza e vuotezza.
Per oggi la rassegna è concluse, rinviamo alla prossima volta!
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