giovedì 25 ottobre 2018

Aboliamo la pornografia

Come non bastasse lo stalinismo vegano, ora ci aggiungiamo anche l'abolizionismo bacchettone. Ebbene sì miei cari discepoli che seguite questo blog e i principi del socialismo ascetico vegano. Ora voglio che facciate un passo ulteriore e la smettiate di umiliare il vostro io in quell'atto abominevole a cui sottoponete la vostra povera e bisognosa sessualità. Voi siete essere unici e speciali, ma non è in questo modo vergognoso che potrete ottenere soddisfazione...

Ma andiamo con ordine. Lo stalinismo vegano sta crescendo di popolarità in tutto il Mondo. Almeno su Twitter. Quanti marxisti-leninisti, seguaci della prassi leninista del partito, si dichiarano vegani o vegetariani? Migliaia, forse decine di migliaia. Va bene, noi vegani dobbiamo convivere con degli schifosi pervertiti che bevono il liquido delle mammelle di un altro animale, ma per ora facciamocelo bastare. In ogni caso decine di migliaia di stalinisti vegani sono veramente troppi, al limite del mainstream. Perché funzioni il socialismo ascetico deve aumentare le sue pretese in modo da escludere quanti non mirano alla perfezione. A questo può esserci utile questa mappa:


Questa mappa indica, in rosso, gli stati in cui la pornografia è illegale. Ora, ditemi voi, vedete uno stato socialista che non sia rosso? Cina, Vietnam, Corea del Nord, Cuba. Tutti vietano la pornografia. Ma perché lo fanno, saranno scemi? Saranno più intelligenti di noi loro che portano avanti da decenni, pure in una situazione durissima come questa, la battaglia per il socialismo. Forse che sanno qualcosa che noi non sappiamo?

Ecco, ora vi svelerò un segreto, che gli anni della deregulation degli anni 80' hanno rimosso dalle nostre coscienze. La pornografia è dannosa. Porta alla dipendenza da masturbazione compulsiva, all'inaridimento emotivo, psicologico e relazionale. Accentua la nostra distanza relazionale dagli altri, ci impedisce di darci in una relazione con un reale altro che sia il nostro partner rinchiudendoci in una sessualità astratta e masturbatoria. Produce un'idea di godimento come continuo ed illimitato, come un impulso da soddisfare continuamente e in maniera illimitata. Questo avviene soprattutto con la pornografia su Internet e la sua disponibilità illimitata.

Ora, questa verità molto semplice era compresa dai comunisti del passato (URSS, paesi del blocco sovietico) ma anche da quelli di oggi, almeno quelli seri e che ancora resistono. Dare ad un'adolescente la possibilità di crescere sessualmente attraverso la pornografia, che sta ormai sostituendo l'essenziale educazione sessuale, favorisce l'asocialità, il rinchiudersi nei propri desideri e nel nostro individualismo. Uno stato che si pretenda SOCIALISTA si deve basare su un individuo SOCIALE che sappia vivere in società e nel mondo e stare insieme agli altri come amici, come compagni, come avversari o come amanti. Le sinistre rincretinite dal sessantottinismo, che hanno abbandonato il marxismo, hanno confuso l'assecondare la deregolamentazione dei costumi con il progresso. Risultato: si fa meno sesso oggi che prima del Sessantotto. Viviamo in una cultura di esibizionismo ma arida di sesso reale. Per non parlare di bambole gonfiabili, siti di incontri ecc. Al posto del sesso reale, dell'erotismo abbiamo l'infantilismo e l'immediatezza che segue il flusso di mass media, social e comunicazione. Ormai l'altro è visto solo attraverso il nostro se e il nostro narcisismo.

Questa accettazione della ragion sessuale dominante da parte delle sinistre non è altro che uno degli aspetti dell'infestazione libertaria e liberista che ha distrutto qualsiasi opposizione seria all'ordine egemone. Il capitalismo neoliberista ha fatto credere alle sinistre codiste che assecondare la natura reazionaria e oscurantista della pornografia e la sua natura profondamente asociale e narcisistica fosse in realtà una liberazione. Così la liberazione e la deregolamentazione dei mercati finanziari ha come presupposto l'individuo ridotto a consumatore assoluto nella società di mercato. Tutto diventa consumo, anche il sesso che è solo un impulso da soddisfare nel proprio privato e senza la natura imprevedibile dell'altro, che potrebbe essere contraria alle nostre narcisistiche aspettative.

Ciò è stato possibile culturalmente anche grazie al lavoro alacre dei nipotini di Nietzsche. Eppure qualche noticella sulla natura profondamente reazionaria di questo autore ci veniva da Lukacs, e dal rischio che comporta la distruzione della Ragione (nell'immediatezza) e l'irrazionalismo. Infatti passato tra le mani di Deleuze, Guattari e Foucault l'irrazionalismo nietzschiano perde la sua natura gerarchica e fascistoide che aveva per prendere la forma del libertarismo e dell'anarchismo. E così la distruzione della Ragione non passa più per la squadracce pestanti ma per i battaglioni desideranti, per gli individui non più semplicemente atomizzati ma ridotti a flussi di desideri senza soggetti, che si perdono in sbornie di dati, droghe, masturbazioni e si gettano nella agambeniana "nuda vita" della "comunità che viene". L'economia libidinale dove solo il capitale gode.( Tra qualche mormorio dei più intelligenti dei loro colleghi, come i vari Derrida, Baudrillard, Debord che avendo letto veramente e non in maniera "rizomatica" Hegel e Marx stigmatizzavano i rischi della deregulation emotiva e della perdita di alterità).

Ed eccoci arrivati al capitale nella sua fase suprema, come dice il compagno Lenin, l'imperialismo del capitale finanziario. Ora forse che l'Occidente minaccia di soccombere alla post-democrazia oligarchica e ai reazionari reattivi ma sempre libertari-liberisti, e che la nostra generazione dimostra nelle sue ferite e nella sua disperazione i segni della deregulation sessuale, qualcuno abbia il coraggio di dire: "Smettetela di masturbarvi e fate la Rivoluzione!". E una volta fatta? "Vietate la pornografia!".